Trapani
PROVINCIA
Trapani
ABITANTI
Circa 70.000
SUPERFICIE
273,13 km2
La città
Attrazioni
Trapani, l'antica Drepanon (falce), è il comune siciliano capoluogo della omonima provincia: nata come porto dell'insediamento elimo di Erice, si sviluppa con i fenici e i cartaginesi, a cui succedono varie dominazioni fino ad arrivare agli arabi.
Conosciuta come Città del Sale e della Vela, ha sviluppato nel tempo una fiorente attività economica legata all'estrazione e al commercio del sale, giovandosi della sua posizione naturale, e del suo porto, antico sbocco commerciale per Eryx (l'odierna Erice).
L’economia oggi si basa sul terziario, sulla pesca, sull'estrazione ed esportazione del marmo, sulle attività legate al commercio e al turismo.
In una città costiera quale Trapani, al mare sono legati sia la struttura urbanistica del centro storico che alcuni dei monumenti simbolo, primo tra tutti il Castello di Mare, la Colombaia, che vide svolgersi la Battaglia delle Egadi tra romani e cartaginesi, ma anche la Chiesa di Sant'Agostino e cosi pure il Santuario dell'Annunziata; accanto al Santuario, sorge l'ex convento dei Carmelitani, oggi sede del Museo Pepoli che contiene pregiati manufatti in corallo.
Il vero "monumento" all'attivi per secoli principale della città resta “a Chiazza”, la Piazza del Mercato del Pesce, ormai dismessa dall'attività di vendita del pescato.
Gastronomia
La cucina trapanese è ricca di rimandi a quella araba, a partire dal cùscusu , la variante tipicamente locale del più famoso tra i piatti nordafricani, e, a Trapani, condito con una profumatissima zuppa di pesce.
Aromi e spezie, dall'alloro all'aglio, olio extra vergine di oliva, pesci di scoglio ma anche pesciolini forse di poco "pregio" ma di grande sapore, in una sinfonia di gusti e profumi che cattura il visitatore.
Degni di nota sono: il tonno (grigliato o al sugo), la pizza rianata, le busiate con il pesto alla trapanese, e la pasticceria trapanese che comprende tutta la gamma dei tradizionali dolci siciliani ma si caratterizza per le cassatelle, sfoglie fritte condite con ricotta zuccherata e cioccolato.
Non manca una ampia scelta di vini e degli olii extravergine di oliva.
Busiate cu ritunnu rattatu
Cosa
Come
400 gr di busiate fresche
3 spicchi d’aglio
8 cucchiai d’olio extra vergine d’oliva
1|2 kg di pomodorini ciliegini
1 ciuffetto di prezzemolo tritato
2 bicchieri di vino bianco
50 gr di ritùnnu ràttatu
Sale e pepe quanto basta
Fate soffriggere in una padella l'aglio, tagliato a fettine sottili, in olio extra vergine di oliva.
Quando sarà leggermente dorato aggiungete i pomodorini a spicchi e sfumate il tutto con vino bianco.
Aggiungete, sale, pepe, prezzemolo e 10 g di ritùnnu rattàtu. Lasciate cuocere il sugo per almeno 5 minuti.
In una pentola, fate bollire acqua abbondante, versate gli spaghetti e aggiungete il sale. Scolate gli spaghetti al dente e fateli mantecare in padella con il sugo.
Una volta ben mantecati mettete il tutto in un vassoio da portata e aggiungete sopra il ritùnnu rattàtu e ancora una spolverata di prezzemolo: impiattate e buon appetito!